A cura di Piera Pareti
Per l'Essere Umano in cammino verso la propria realizzazione e per le generazioni future, Baba Bedi ha apportato un contributo di enorme spessore.
Con le sue ricerche e le sue scoperte ha svelato Realtà della Creazione ancora ad oggi avvolte da mistero e confusione; ha definito questa nuova era “Era della Luce” perfezionandone la fisionomia; ha elaborato una nuova Filosofia di vita che guida l’essere umano verso un inversione di rotta, da una direzione esterna ad una interna, verso conoscenze e conquiste più interiori: la Filosofia Acquariana.
Filosofia che sostiene il rispetto per la vita (in tutte le sue manifestazioni), la necessità di conservarla e proteggerla e di rimuovere tutto ciò che ne altera l’equilibrio: a questo scopo ha elaborato la Tecnica Vibrazionale.
Il significato dell’Età dell’Acquario
Baba Bedi Roma - 1976
sintesi di un incontro pubblico Rivisto e corretto da Piera Pareti
Citazioni
- Essere Acquariani significa essere alla ricerca del modo perfetto di vivere la propria vita per diventare un Essere Umano Migliore
- Nell’era dell’Acquario, l’enfasi totale deve essere posta sull’individuo e non sui sistemi.
- Ogni Essere Umano deve, prima di tutto, essere completo e conoscere qual è il modo perfetto di vivere. Deve conoscere il suo meccanismo interiore per realizzare la sua giusta vita. Ogni individuo, vivendo in modo giusto, deve apportare l’ordine sociale giusto e la Sensibilità Psichica, attiva in milioni di persone, porterà cambiamenti radicali. Grazie a questo organo attivo, non rimarrà più quello che noi chiamiamo invisibile. La percezione umana diventerà totale.
- Nell’Era dell’Acquario, l’occhio della percezione umana sarà in grado di vedere oltre la tenda dell’invisibile, del non conosciuto e, come conseguenza, nascerà una visione della creazione non solo universale, ma cosmica.
- Infine l’Uomo, non avrà solo una percezione consapevole, ma avrà una visione illuminata. Per cui, l’Era dell’Acquario sarà si l’Era della dignità umana, ma diventerà l’Era della Divinità Umana.
(Baba Bedi 1979)