Il significato dell’Età dell’Acquario

Baba Bedi Roma - 1976
sintesi di un incontro pubblico Rivisto e corretto da Piera Pareti

Il termine Età dell’Acquario è uno dei meno compresi. Chi lavora per la Nuova Era e chi conosce il significato di questo termine, si sente commosso al solo pronunciarlo.
La principale caratteristica dell’Età dell’Acquario è che si trova al punto centrale dell’evolu-zione del cosmo ed è pertanto il periodo più importante nella vita del cosmo stesso.
Una fase di trasformazione di notevole rilevanza è giunta per l’evoluzione del cosmo. L’essere umano è al centro dell’evoluzione e, come specie, è vitalmente coinvolto nell’evolu-zione del cosmo, ecco perché siamo così interessati in questa nuova era.

Ora la domanda da porsi è: com’è avvenuta la creazione?
La creazione è incominciata come la manifestazione dell’Onnipotente, che ha in se stesso ogni forza, ogni vitalità, ogni capacità.
Secondo il disegno cosmico, le forze hanno cominciato a fluire dall’immaginazione del creatore.
Gli universi e i sistemi planetari hanno avuto vita e finalmente la forza vitale è arrivata sulla Terra.
La prima manifestazione della forza vitale è stata la monocellula. L’Onnipotente, che era un unità, ha cominciato suddividere così le sue forze, le quali sono venute a materializzarsi sul-la Terra come oggetti ed entità.
Dalla monocellula in poi, e la scienza lo ha dimostrato chiaramente e in modo valido, il pro-cesso dell’evoluzione, secondo il quale, hanno preso vita tutte le forme, specie dopo specie è continuato.
Ora, la legge dell’evoluzione, opera in due dimensioni: prima di tutto c’è l’evoluzione da una specie all’altra, questa è quella che noi chiamiamo evoluzione verticale.
Ma come si passa da una specie ad un’altra?
Quando una nuova specie nasce, ha la coscienza vicinissima a quella della specie precedente.
L’evoluzione della coscienza continua dentro la specie finché arriva al punto più vicino a quello della specie successiva.
Quando raggiunge il punto di maturazione, nasce la nuova specie.
Questa evoluzione, che ha luogo dentro la stessa specie, la chiamiamo evoluzione orizzontale.
L’Essere Umano è arrivato sulla Terra attraverso questo processo evolutivo.
La specie umana è quindi la specie finale.
Adesso stiamo vivendo il processo in cui la specie umana va verso la perfezione, per cui stiamo sperimentando il processo dell’evoluzione orizzontale della specie umana.
Ora, qual’è il significato della perfezione dell’Essere Umano?
Movimento della Coscienza, dallo stadio di monocellula (che è la forma più primaria) fino al punto più alto.
Perfezione che arriva vicinissima alla Coscienza della Divinità.
Vediamo un po’ più attentamente questa marcia dell’Essere Umano.
Siamo molto orgogliosi come esseri umani, ci sentiamo superiori nel regno animale.
Ma il fenomeno più strano, che dobbiamo riconoscere con grande sorpresa, è che persino come animali, cioè come essere fisici, la specie umana non è perfetta.
La Coscienza più vicino al Divino può arrivare solo quando siamo perfetti come specie e, quel punto non è ancora arrivato.
Persino come anatomia non siamo ancora perfetti come specie e se penetriamo la natura dell’Anima Umana troveremo il perché di questa affermazione.
L’Anima Umana è composta di due forze: forza vitale evoluta dallo stadio animale e unità di Luce.
La forza vitale funziona attraverso tutti gli organi fisici, l’unità di Luce funziona invece attraverso tre organi: Intuito, Coscienza Etica e Sensibilità Psichica.
L’Intuito guida nelle decisioni difficili della vita: prendendo le giuste decisioni, realizziamo i nostri obiettivi e ci sentiamo felici, più siamo felici, più evolviamo.
La Coscienza Etica, la cui funzione è: proteggere l’Essere Umano dalle azioni negative, intervenendo, con un NO, quando intenzionalmente si vuole fare del male.
L’Intuito, aiuta nella realizzazione e la Coscienza Etica, protegge la realizzazione dalle negatività.
L’Essere Umano diventa così integrato come individuo e come essere sociale.
Il terzo organo della Luce è la Sensibilità Psichica, che i tibetani chiamano “Terzi Occhio”, i parapsicologi, in modo limitato chiamano percezione extrasensoriale e la vecchia psicologia chiamava sesto senso.
Ora, questo terzo organo della Luce, non funziona ancora in milioni, milioni e milioni di persone.
Ciononostante è un organo della Luce, componente della nostra Anima.
Finché un organo dentro di noi non funziona, non possiamo dire di essere perfetti neppure come specie.
Con l’arrivo dell’era Acquariana, siamo al punto in cui la Coscienza Umana è evoluta sufficientemente, ciò significa che il terzo organo della luce funzionerà in un numero sempre maggiore di persone.
La prima funzione di quest’era è dunque il raggiungimento della perfezione della specie umana.
Dopo il raggiungimento della perfezione dell’Essere Umano come specie, il secondo carattere della nuova era, vede l’inizio della marcia verso la perfezione della Coscienza della specie.
In questo processo, il ruolo della Sensibilità Psichica è di unire la Coscienza Umana con la Totalità del Cosmo.
È questo organo che ci dà la capacità di comunicare con la Luce che è dentro di noi e che è parte della nostra Anima.
Ciò significa: essere in grado di comunicare con la Totalità del Cosmo.
Ma com’è possibile comunicare con qualcosa che non vediamo e di cui non sappiamo nulla? Il ruolo della Sensibilità Psichica è di illuminare la percezione e questo dà la possibilità di percepire la Totalità.
Percependo la Totalità, conosciamo la Realtà.
Conoscere la Realtà è un urgenza dell’Anima Umana.
Per cui, è arrivato il tempo per noi di conoscere il Vero ed il Totale.
Questo ha una grande implicazione.
Sino ad oggi c’è stata un’irremovibile divisione tra il visibile e l’invisibile: vedere l’invisibile è stato sinora un privilegio solo dei Profeti e dei Santi, ora, con la Sensibilità Psichica arrivata a maturazione, sarà privilegio di ogni Essere Umano percepire la Totalità.
È la conoscenza della Realtà e della Totalità che porta l’Essere Umano verso la perfezione.
Questo fenomeno avverrà nell’Era Acquariana, questo il motivo per cui è l’era centrale per l’evoluzione.
Ora la domanda da porsi è: com’è possibile che la perfezione dell’uomo porti anche alla perfezione del cosmo?
Per una ragione molto semplice: l’Essere Umano, come specie, non è solo quella finale, ma la specie ultima.
Perché l’Anima Umana ha una unità di Luce Divina in se stessa e l’unità di Luce è la Totalità. Non è solo parte della Luce, bensì una miniatura della Luce.
La stessa relazione che intercorre tra il microcosmo e il macrocosmo.
Se la Totalità è dentro di noi, da dove potrebbero arrivare nuove forze per la creazione di una nuova specie?
Spieghiamo cosa s’intende con “nuove forze”.
Ogni forza che fluisce dalla Creazione Divina ha la sua funzione che si sviluppa, sempre più, nel cosmo a seconda della richiesta dell’ evoluzione.
Nel processo evolutivo cosmico, per ogni singolo processo, giungono nuove vitalità e nuove forze.
Guardando la situazione cosmica, osserviamo ancora un fenomeno di grande interesse. Come già detto, la Creazione è iniziata col processo di divisione, divisione delle forze della Luce.
Quando L’Essere Umano avrà la Coscienza Illuminata, tutte le forze si uniranno di nuovo e questo processo di unificazione incomincia proprio in questo periodo di tempo in cui il terzo organo della Luce diventa attivo.
In altre parole, la marcia è incominciata con la divisione e si muove verso l’unità, unità col Divino. È questa marcia cosmica, dalla divisione all’unità col Divino, che conosciamo come “Ciclo della Creazione”.
Con la perfezione della specie umana, inizia la marcia verso la Totale Unità, questa marcia, ripeto ancora, incomincia in questo tempo presente.
Questa è la caratteristica dell’Età dell’Acquario, ecco perché la chiamiamo l’Era del Reale ed ecco perché la chiamiamo anche Età della rivoluzione Cosmica.

Che la Luce possa benedirvi tutti vivendo questa Età e realizzandola.

L’Era dell’Acquario

L’Era dell’Acquario

Baba Bedi
Sintesi della conferenza tenuta ad Aosta – 1979

Il significato dell’Età dell’Acquario

Il significato dell’Età dell’Acquario

Baba Bedi Roma - 1976
sintesi di un incontro pubblico Rivisto e corretto da Piera Pareti

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